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M. M. Ciammaichella, A. Galanti, C. Rossi
Dirigente Medico I livello
U.o.d. Medicina I per l’Urgenza
Azienda Ospedaliera S. Giovanni - Addolorata - Roma, Italia
(Dirigente Medico II livello: Dott. G. Cerqua)
TROMBOSI VENOSA PROFONDA E SINDROME TROMBOFILICA: PRESENTAZIONE DI UN CASO CLINICO KEYWORDS
trombofilia, TVP, estroprogestinici
L’Autore ha descritto un caso di sindrome trombofilica in paziente con TVP dopo assunzione di estroprogestinici orali a basso dosaggio
INTRODUZIONE: L’associazione tra trombosi venosa ed estroprogestinici è ormai nota. Risulta, tuttavia, ancora più evidente qualora si associ la predisposizione alla formazione di trombi o trombofilia. Infatti. nel caso clinico qui esposto proponiamo l’associazione di una predisposizione trombofilica con l’uso protratto per circa 60 giorni di estroprogestinici a basso dosaggio.
Una donna di 45 aa. giunge alla nostra osservazione riferendo un turgore ingravescente della gamba sinistra da alcuni giorni. Dalla raccolta anamnestica non emergono dati clinici rilevanti se non la recente assunzione di una terapia estroprogestinica a basso dosaggio da circa 60 giorni. La paziente è in condizioni generali buone, orientata e cosciente, non è dispnoica. La cute è rosea, asciutta e le mucose sono ben irrorate. Al torace non emergono reperti patologici. La pressione arteriosa è 130/80 mmHg. La frequenza cardiaca di 80/m ritmica. L’addome risulta piano, trattabile, non dolente né dolorabile su tutto l’ambito. Non si apprezzano tumefazioni pulsanti. La peristalsi è valida. La temperatura corporea è di 36°C. I polsi periferici sono presenti, validi, simmetrici. Si osserva turgore dell’arto inferiore sinistro con termotatto aumentato ed accentuazione del reticolo venoso superficiale. Vi è positività dei segni di Homans, Bauer, Deneke. L’esame neurologico non rivela focalità e non vi sono segni di meningismo. Durante il ricovero la paziente viene sottoposta a trattamento con eparina a basso peso molecolare (monitoraggio quotidiano del PTT), acenocumarina (monitoraggio quotidiano INR), acido folico antibioticoterapia ,declivoterapia, bendaggio dell’arto. In corso di ricovero la paziente esegue i seguenti esami:
L’azione procoagulante degli estroprogestinici, seppur a basso dosaggio è notissima. A questo si deve aggiungere il deficit della proteina S (inibitore fisiologico della coagulazione) e la positività per genotipo eterozigote della variante termolabile MTHFR e della variante G20210A FATTORE II. Come si evince facilmente da quanto detto, la componente trombogenica nel caso della paziente in esame è di tipo multifattoriale, riconoscendo fattori genetici e iatrogeni.
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